Durante l’anno accademico 1900/01 trascorso a Parigi, Jaberg frequentò le lezioni di Gaston Paris, Ferdinand Brunot e Jules Gilliéron. L’incontro con quest’ultimo venne poi da lui stesso designato come «l’incontro accademico più personale e significativo della mia vita» (Jaberg).
Tornato da Parigi, Jaberg accettò un posto da insegnante presso la scuola cantonale dell’Argovia e nel biennio 1906/07 presso la «Höhere Töchterschule» di Zurigo. Contemporaneamente conseguì l’abilitazione per la libera docenza grazie al lavoro «Über die assoziativen Erscheinungen in der Verbalflexion einer südostfranzösischen Dialektgruppe» (Aarau 1906), che rappresentò per Jaberg il primo risultato di annotazioni dialettali registrate personalmente. Nel 1907, all’età di 30 anni, venne nominato professore associato per poi divenire, due anni dopo, professore ordinario di filologia romanza e di lingua e letteratura italiana a Berna, incarico che venne ricoperto per 40 anni, fino al 1945.
Dal 1908 Jaberg compì molti viaggi in Piemonte e nei Cantoni Ticino e Grigioni per l’analisi e lo studio dei dialetti. Nel 1910 iniziò la collaborazione professionale con Jakob Jud, con il quale lavorò per la prima volta in Val Bedretto, in Ticino. Negli anni che precedettero la prima guerra mondiale si dedicarono entrambi a numerose registrazioni campione, che permisero la familiarizzazione con la ricerca nel settore e l’elaborazione di griglie di domande adatte alle specifiche circostanze culturali e linguistiche. Grazie a questi viaggi finalizzati alla scoperta dei dialetti venne poi realizzato il questionario dell’AIS.
L’opera scientifica di Karl Jaberg si contraddistingue non solo per i numerosi studi che si occupano di problemi specifici, ma anche per il trattamento di questioni linguistiche di ordine più generale.
Tuttavia, i maggiori risultati della sua attività scientifica si riscontrano senza dubbio nella collaborazione con Jakob Jud, come risulta dall’AIS:
L’atlante linguistico ed etnografico dell’Italia e della Svizzera meridionale si è rivelato per Jaberg e Jud il lavoro della vita, offuscando notevolmente tutte le altre ricerche e procurando loro fama mondiale. Con esso riuscirono entrambi a compiere un’impresa scientifica, ma solo dopo aver superato, grazie alla loro costanza, al loro spirito di sacrificio e nello stesso tempo al senso pratico, decenni di impedimenti che i profani non potrebbero nemmeno immaginare. (P. Scheuermeier, «Karl Jaberg und sein Werk», in: Der kleine Bund, 19.8.1945, p. 207)
In seguito alla morte di Jaberg nel 1958 sia la sua biblioteca sia la sua corrispondenza professionale furono consegnate al seminario di romanistica dell’università di Berna, per poi andare a costituire, nel 1961, la biblioteca Karl Jaberg.
(Le informazioni biografiche sono tratte da: Karin Rautmann, Die Entstehung des «Sprach- und Sachatlas Italiens und der Südschweiz» AIS. Einblick in einen Forschungsprozess, Magisterarbeit, Universität Hamburg, 1993)